Riflessione: III Apparizione della Madonna a Fatima – Luglio

I tre segreti di Fatima

Primo: la visione dell’Inferno

“Avete visto l’Inferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori”

Perché la visione dell’Inferno?
L’inferno non è un argomento piacevole. L’inferno turba. Ma l’inferno esiste ed è eterno: la Chiesa ce lo ricorda nel suo insegnamento perenne. Sappiamo infatti che le anime di coloro che muoiono in stato di peccato mortale discendono nel ‘fuoco eterno’, dove subiscono atroci privazioni e pene. Tuttavia dobbiamo sempre ricordare che Dio ci crea per il Paradiso e ci dà tutti i mezzi necessari per raggiungerlo, lasciandoci liberi di accettare o meno. Coloro che rifiutano, quindi, sanno di perdere il Paradiso e di scegliere l’Inferno…Quell’inferno che videro appunto i pastorelli:
“Vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere, o bronzee, in forma umana, che fluttuavano nell’incendio, trasportate dalle fiamme che cadevano da ogni parte, uguali al cadere delle scintille nei, tra grandi [incendi], senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano orrore e facevano tremare di paura. I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni roventi”. E’ importante riflettere sull’ultimo istante della nostra esistenza. Il timore dell’inferno può essere per molti motivo di conversione, poiché le anime che vivono in stato di peccato sono incapaci di amare Dio in modo disinteressato e sono ancora troppo concentrate su se stesse. Tali anime, colpite dal pensiero di un’eternità di sofferenze, sono spinte a lasciare la loro vita di peccato per ritornare a Dio.

“Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: ‘O Gesù, è per amor vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria’ “

Chiamata al sacrificio

L’appello della Madonna al sacrificio per i peccatori fu particolarmente caro al cuore della piccola Giacinta. Da quando la “Bella Signora” fece questa richiesta, non trascorreva attimo senza che la tenera pastorella offrisse qualche penitenza o mortificazione per la salvezza dei “poveri peccatori”, che divennero la sua idea fissa, la sua passione. Anche quando si ammalò di spagnola e di pleurite purulenta con infezione progressiva, fu intrepidamente eroica nel non perdere ogni occasione di sacrificio per i peccatori: fu trasportata in ospedale, da sola, lontano da casa, e sottoposta ad un intervento chirurgico per l’asportazione di due costole senza essere addormentata…
Accettava senza scomporsi cibi ripugnanti, sopportava la sete, la solitudine, l’immobilità nel letto, dolori lancinanti… Quale eroicità per una bimba! Sorretta dalla sua ardente passione per la conversione dei peccatori e dal celeste soccorso della Madonna, morì come una vera vittima innocente, consumata dall’amore e dal dolore.

Secondo: la devozione al Cuore Immacolato di Maria
“Per impedirla [la Seconda Guerra Mondiale], verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati”

Chiamata alla Comunione riparatrice dei cinque primi sabati

Diversi anni dopo le apparizione ai tre pastorelli, Maria Santissima apparve nuovamente a suor Lucia (il 10 dicembre 1925 e il 13 giugno 1929) per spiegarle la richiesta delle Comunioni riparatrici dei primi sabati. Gesù e Maria chiedevano nel primo sabato del mese per cinque mesi consecutivi:
1. la Santa Comunione
2. la Confessione (la si può fare anche otto giorni prima o dopo il primo sabato)
3. il Santo Rosario e un quarto d’ora di meditazione sui misteri del Rosario, tenendo compagnia alla Madonna per consolarla.
Ognuna di queste tre condizioni viene fatta con l’intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria.
Questa pia pratica dei cinque sabati del mese può cominciare in qualsiasi mese dell’anno, l’importante è non interromperla. La Comunione fatta in peccato mortale (senza Confessione) non solo non è valida, e spezza la continuità dei primi sabati, ma è un orribile sacrilegio. Chi ha la santa abitudine di fare la Comunione quotidiana e la Confessione settimanale, è sufficiente che metta una volta per sempre l’intenzione di dover offrire ogni primo sabato in riparazione delle offese fatte al Cuore Immacolato di Maria.

Terzo: appello alla penitenza

“Abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembravano dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto con lo splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui. L’angelo, indicando la terra con la mano destra, con forte disse: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!”

Chiamata alla penitenza

Che cos’è la penitenza? E’ una virtù che deriva dalla giustizia e che fa riparare l’offesa fatta a Dio con il peccato. Essendo tutti peccatori e continuando a peccare, è necessario espiare e riparare il male che commettiamo noi in prima persona e anche quello che commettono gli altri.

“E vedemmo, in una luce immensa che è Dio, qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti, un Vescovo vestito di bianco, abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre. Vari altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto dal dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i bracci della croce c’erano due angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio”.

San Luigi M. Grignon de Montfort, nell’aureo libretto Il segreto di Maria, afferma:
“Allo stesso modo, si deve credere che verso la fine dei tempi, e più presto forse che non si pensi, Dio susciterà grandi uomini ripieni dello Spirito Santo e di quello di Maria, per mezzo dei quali Ella, questa divina Sovrana, opererà nel mondo grandi meraviglie per distruggervi il peccato e stabilire il Regno di Gesù Cristo, suo Figlio, sulle rovine di quello del mondo corrotto; e che per mezzo di questa devozione alla Vergine, di cui non so dare che una traccia, e ben pallida anche questa, a causa della mia pochezza, quei santi personaggi verranno a capo di tutto”. La terza parte del Segreto di Fatima, mettendo in luce lo spargimento del sangue dei martiri degli ultimi tempi, ci aiuta a comprendere il valore della sofferenza e la somma eroicità del loro sacrificio supremo. La vera devozione alla Madonna realizza una sempre crescente presenza dell’Immacolata nel cuore del suo devoto, attraverso le varie purificazioni che sono opera dello Spirito Santo, e che possono essere a volte paragonate ad un vero martirio e, ben vissute, ad essono possono preparare.

(dal Messalino “La mia Messa: La Messa di ogni giorno”, Anno XI Vol. II, Frigento (AV), Casa Mariana Editrice, 2016, cit., pp. 582-587)