Madre di Dio e Madre Nostra – San Domenico di Guzman

All’inizio del mese di settembre dell’anno 1213, sui campi di Muret, infuriava la battaglia decisiva della cosiddetta “crociata albigese” bandita da Innocenzo III contro gli eretici. In quel periodo San Domenico di Guzman (Caleruega 117 – Bologna 1221), fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori, predicava nel sud della Francia contro l’eresia degli Albigesi. Preso dallo sconforto davanti alla difficoltà dell’impresa, il Santo cominciò a dubitare seriamente sull’esito dei sforzi. Decise, dunque, di ricorrere alla Madre di Dio: partì da Tolosa e se ne andò in una selva deserta dove, con gemiti e sospiri, non cessava di pregare la Madonna per il trionfo delle armi cristiane. Dopo tre giorni e tre notti di intensa e continua preghiera, gli apparve la Madre di Dio circondata di luce e di magnificenza. la Vergine Santa era seguita da tre regine ed ognuna di queste era circondata da cinquanta vergini. La prima regina era vestita con un abito bianco, la seconda con un abito rosso e la terza con un abito tessuto in oro. La Vergine Santa gli spiegò il significato di quei simboli: “Le regine rappresentano i Rosari le cinquanta vergini, che formano il corteo di ciascuna regina, le cinquanta Ave Maria d’ogni Rosario. Il colore bianco significa il mistero gaudioso, il rosso il mistero doloroso ed il colore oro il mistero glorioso. I misteri della Concezione, della Nascita, della vita e della Passione del mio Figliuolo, come quelli della Resurrezione e Glorificazione – soggiunse la divina Madre – rinchiusi e come artisticamente incastonati nel Saluto angelico e nella Orazione domenicale, formano il mio Rosario o la corona in cui riporre tutta la mia gioia. Introduci in ogni luogo questa preghiera e gli eretici si convertiranno, i converti giungeranno alla beatitudine eterna“. Consolato da questa apparizione, san Domenico ritornò a Tolosa ed entrò nella chiesa parrocchiale dove le campane, miracolosamente, cominciarono a suonare. Gli abitanti, meravigliati per quel suono a quell’ora insolita, accorso in massa in chiesa dove san Domenico, dal pulpito, parlò a tutti con voce energica sul rigore del giudizio di Dio dichiarando che, per evitarlo, non vi era miglior mezzo che pregare la Madre della Misericordia, far penitenza e recitare il Rosario. Ben presto si videro gli effetti meravigliosi della devozione al Santo Rosario. Molti rinunziarono ai loro errori, fecero penitenza e rientrarono nella Chiesa Cattolica. Il Rosario, recitando con singolare pietà, quindi, fu l’arma con cui san Damiano ottenne strepitose e numerose conversioni. Si calcolarono, infatti, oltre centomila cristiani ridotti alla vera Fede.

Proposito: Affidare alla Madonna questo nuovo anno recitando una corona del Santo Rosario

(dal Messalino “La mia Messa: La Messa di ogni giorno”, Anno XI Vol. I, Frigento (AV), Casa Mariana Editrice, 2016, cit., pp. 30-31)