Due condannati a morte si convertono – Santa Caterina da Siena

Un giorno, a Siena, passò dinanzi all’uscio di Santa Caterina da Siena (†1380) il carro della giustizia, su cui vi erano due malfattori condannati a morte. A questi malfattori stavano attanagliando le carni ed essi, per il dolore insopportabile, bestemmiavano Dio e i Santi, raccomandandosi al diavolo ad alta voce. I parenti di Santa Caterina si affacciarono alla finestra – mentre santa Caterina rimase sola nella camera – e videro tanta crudeltà che chiamarono la Santa perchè venisse a vedere. Lei, salendo fino a metà sala, udì le disperate voi di quelli e ritornò subito in camera, prostrandosi in orazione dinanzi a un’immagine della Madonna. Con quanta devozione, amore e fervore di carità e abbondanza di lacrime ella chiedeva a Dio le anime di quei malfattori! La Santa ripeteva al crocifisso: “Signore Gesù Cristo, fonte di misericordia e di pietà, muta questi cuori che creasti e con il tuo martirio ricomprasti”. Poi si rivolse alla Madonna: “Sei stata posta ome avvocata per i peccatori, o Vergne e Madre del Figlio di Dio. Ti chiedo queste anime , ottienimele e poni su di me ogni tormento che tu vuoi per loro“. Mentre la Santa pregava così, i malfattori, quando furono presso il luogo della giustizia, cominciarono a mutare il linguaggio dicendo con volti lieti: “Ecco Caterina, lodato sia Iddio e la sua Madre Vergine Maria; noi siamo peccatori e siamo deni di questo e d’ogni pena. Signore Iddio, abbi misericordia delle anime nostre“. E con queste parole, così devoti e contriti, salirono entrambi sulle forche.

Proposito: cercare di compiere qualche piccola mortificazione durante la giornata e offrirla per un’anima ostinata nel peccato.

(dal Messalino “La mia Messa: La Messa di ogni giorno”, Anno XI Vol. I, Frigento (AV), Casa Mariana Editrice, 2016, cit., pp. 141-142)