San Camillo de Lellis (+1614), il grande apostolo degli ammalati, per poter trovare conforto nella sua ultima agonia e affrontare serenamente il giudizio di Dio, voleva avere continuamente davanti agli occhi il ricordo della Passione di Gesù e dei dolori di Maria. Fece dunque dipingere un Crocifisso, dalle cui piaghe colava abbondante Sangue e ai piedi del quale stava la Vergine Madre che intercedeva a suo vantaggio. In quel quadro volle essere raffigurato anche lui, prostrato a terra. Fece anche scrivere le seguenti parole, come fuoriuscissero dalla sua bocca: “Signore, perdona il tuo servo che hai redento col tuo Preziosissimo Sangue”.
Alla vigilia della sua morte trascorse tutta la giornata a pregare e a guardare il suo quadro, ripetendo: “Signore, ti raccomando la mia anima, che hai comprato col tuo Prezioso Sangue. Madre pietosa, per quella costanza che mostrasti stando in piedi sotto la Croce, vedendo il tuo santissimo Figliolo crocifisso e morto, impetrami la grazia che quest’anima mia si salvi. Eterno Padre, ecco il tuo Santissimo Figliolo, ti prego per il suo Prezioso Sangue, perdona e salva quest’anima peccatrice”. E fu proprio contemplando quel Sangue versato per lui e fonte di consolante fiducia, che rese l’anima a Dio.
Proposito: trascorrere alcuni minuti in preghiera, meditando sulla Passione di Gesù
(dal Messalino “La mia Messa: La Messa di ogni giorno”, Anno XIV Vol. III, Frigento (AV), Casa Mariana Editrice, 2020, cit., pp. 94-95)