“Io bacerai quella bocca santissima, abbeverata di fiele e di aceto” – San Giuseppe da Copertino

Uno spirito vivissimo di fede immergeva san Giuseppe da Copertino (†1663), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, in continue e profonde meditazioni, in ammirabili più che imitabili penitenze e un accesso di zelo per la salvezza delle anime. Il Signore gli concesse doni straordinari come estasi e lievitazioni. Fu visto parecchie volte “prendere il volo” per andare a venerare da vicino qualche immagine sara. Non lontano dal convento della Grottella, dove per un periodo dimorò il Santo, erano erette su di una collina delle croci. Un giorno, San Giuseppe andò in volo a posarsi sulla croce in mezzo e vi rimase in ginocchio per un’ora, senz’altro appoggio che la mano di Dio. Una sera d’estate, accompagnato da due sacerdoti, arrivò vicino a quel Calvario: “Miei fratelli, – disse loro – se vi fosse dato vedere Cristo crocifisso su quel legno e d’abbracciarlo, su quale parte del suo corpo si poserebbero le vostre labbra? A te, prima, don Donato!”. “Io, – rispose- abbraccerei la piante dei piedi del Salvatore, indegno come sarei di fissare i miei sguardi sulla sacra persona”. “E tu don Candeloro?”. “Io bacerei il santissimo costato donde derivano i setti Sacramenti”. “E io!…E io!…E io! – esclamò il Santo, facendo ogni volta uno slancio che, però tendeva di contenere – io bacerei quella bocca santissima, abbeverata di fiele e aceto”. Mandando un grido, si alzò da terra e con rapido volo andò ad abbracciare la croce. I frati uscirono dal convento ed accorsero a contemplare il Santo in estasi. Tutti piangevano! Poi il superiore gli comandò, in virtù di santa obbedienza, di ritornare ai sensi ed egli uscì dall’estasi come da un profondo sonno. Abbracciato alla croce si lasciò scorrere in basso, guardò i presenti con aria confusa e, nascostosi il volto con il cappuccio, si ritirò svelto in convento.

Proposito: baciare più volte al giorno il Crocifisso.

(dal Messalino “La mia Messa: La Messa di ogni giorno”, Anno X vol. III, Frigento (AV), Casa Mariana Editrice, 2016,cit., pp. 388-389)