La velazione delle croci: perchè?

É stata consuetudine della Chiesa romana, almeno nei tempi moderni (s’intende dal XVII secolo in avanti), quella di velare le croci e le immagini dei Santi, dalla V Domenica di Quaresima fino alla Pasqua. Questa è stata, e deve continuare ad essere, una delle caratteristiche che definiscono il tempo di Passione – un Tempo che, se dopo la riforma liturgica postconciliare ha perso tale nome, non deve perderne lo spirito.
Ancora in molte chiese di tutto l’Occidente, croci e statue sono velate e rimangono velate per due settimane intere.
L’Enciclopedia Cattolica descrive questa usanza come segue: “nei Primi Vespri della Domenica di Passione [cioè la V Domenica di Quaresima] le croci, statue e le immagini di Nostro Signore e dei Santi sull’altare e in tutta la Chiesa, con la sola eccezione delle croci e le immagini della Via Crucis, devono essere coperte con un velo viola, non traslucido, né in alcun modo ornato. Le croci rimangono coperte fino a dopo la denudazione solenne della Croce, nella sua adorazione il Venerdì Santo. Le statue e le immagini conservano la loro copertura, non importa quale festa si può verificare nel contempo, fino a quando s’intona il Gloria in Excelsis del Sabato Santo. Tuttavia, va notato che la statua di San Giuseppe può rimanere scoperta, se è al di fuori del presbiterio, nel mese di marzo, che è dedicato al suo onore.
Naturalmente, tale pratica non è più obbligatoria nel Novus Ordo, ma certamente è permessa.
Quindi, se si vuol tornare a velare le immagini, sarà necessario comprendere il significato di tale “rito”.
Perché la Chiesa vela la croce in questi ultimi giorni di Quaresima, cioè nel Tempo in cui essa è più intenta a meditare la dolorosa Passione del Signore ?

L’interpretazione mistica

L’Abate Guéranger ci illumina con una interpretazione mistica del Vangelo che veniva letto in questa Domenica: Come Cristo si nascose dalla furia delle autorità ebraiche (Giovanni 8:59), così ora è nascosto al mondo per la preparazione del mistero della sua passione. “Il presentimento di quell’ora terribile (della passione del nostro Salvatore) porta la madre afflitta (la Chiesa) a velare l’immagine del suo Gesù: la croce è nascosta agli occhi dei fedeli.
Le statue dei santi, sono coperte, perché se la gloria del Maestro è eclissata, il servo non deve apparire”.
Gli interpreti della liturgia ci dicono che questa cerimonia di velare il crocifisso durante il Tempo di Passione, esprime l’umiliazione a cui il nostro Salvatore stesso fu soggetto: di nascondersi, quando gli ebrei hanno minacciato di lapidarlo, come è scritto nel Vangelo della Domenica di Passione [Giovanni 8:46-59, Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di Lui. Ma Gesù si nascose e uscì dal tempio (Giovanni 8:59)].
L’interpretazione spirituale 
Dom Guéranger continua e ci orienta ad atti di devozione per la Croce: “Due volte durante il corso dell’anno, cioè, nelle feste di sua Invenzione e della sua Esaltazione, questo sacro legno sarà offerto a noi perché possiamo onorare il trofeo della vittoria del nostro Gesù; ora, invece, ci parla delle sue sofferenze; essa porta con sé un’ altra idea, cioè quella della sua umiliazione”.
Considerando che, nel Tempo della Passione del Signore, tutte le forze della nostra devozione devono essere indirizzate alla Croce di Cristo, possiamo essere sorpresi che le immagini della Croce sono da coprire in questi giorni. Tuttavia, venerare la Croce non tanto come un emblema di vittoria (come nel Trionfo della Croce), ma come uno strumento di umiliazione e sofferenza, ci fa render presto conto delle realtà spirituali che sono rappresentate attraverso la velazione di essa.
Nella sua Passione, la divinità del Salvatore nostro è stata quasi del tutto eclissata, tanto grande era la sua sofferenza. Allo stesso modo, anche la sua umanità è stata oscurata – tanto da poter affermare attraverso il suo profeta: Io sono un verme, non uomo (Salmo 21:7).
Il suo volto e il corpo intero erano così sfigurato dai colpi dei flagelli che il nostro Gesù era appena riconoscibile! Così, le ferite subito nascondono la sua divinità e la sua umanità.
Per questo motivo i veli sulle croci in questi ultimi giorni di Quaresima, stanno a nascondere il nostro Salvatore sotto il triste panno viola.
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