Un “patto” per l’Aldilà – San Giuseppe da Leonessa

Terminato l’anno di noviziato, San Giuseppe da Leonessa (†1612), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, benchè bramasse di rimanere semplice fratello laico, fu trovato degno di accedere al sacerdozio e cominciare gli studi nel convento di Sant’Anna di Spoleto. Tra i compagni del Santo vi era uno di nome Fra Girolamo da Visso, con cui aveva un’amicizia santa e spirituale. Si amavano come fratelli e la loro purezza era tale da sembrare come due gigli spuntati nel medesimo giglio. Si comunicavano i loro pensieri, i loro santi ideali e parlavano spesso fra loro di Dio, della vita religiosa, della bellezza dei santi voti e dell’Aldilà. Un giorno fecero questo patto: “Chi di noi morirà per primo, permettendolo Iddio, comparirà al superstite per comunicargli il suo stato nell’Aldilà”. Molto tempo dopo, terminato il corso teologico e diventati già sacerdoti e predicatori, Padre Girolamo morì. Un giorno, dopo il pranzo, San Giuseppe che stava nella sua celletta vide entrare all’improvviso Padre Girolamo. All’apparizione del defunto il Santo fu preso da spavento, ma poi fattosi animo si rivolse al compagno e gli disse: “Che fate voi qui? Non siete morto?”. Rispose il defunto: “Sì, sono morto, ma non ricordate del vostro patto?”. “Ditemi -replicò allora San Giuseppe – siete salvo?”. “Per la misericordia di Dio sono salvo! Ma se sapeste con quanta severità e esattezza Cristo Giudice esige dall’uomo il conto della vita! Oh! Giuseppe, Giuseppe, quanto è difficile salvarsi; quanto facile è perdersi!”. Ciò detto scomparve. Dopo tale apparizione San Giuseppe raddoppiò i suoi sforzi per vivere santamente e con le lacrime agli occhi, ogni giorno, domandava al Signore la grazia della perseveranza nel bene. In poco tempo cominciò a vivere più da angelo che da uomo e raggiunse ben presto la cima della perfezione.

Proposito: Pregare per tutti i giovani, affinché vivano seriamente e concretamente la loro Fede

(dal Messalino “La mia Messa: La Messa di ogni giorno”, Anno XI Vol. I, Frigento (AV), Casa Mariana Editrice, 2016, cit., pp. 88-89)